Era scontato che in qualche modo la chiesa italiana avrebbe fatto sentire la sua voce dopo lo stupendo monologo di Fiorello sul preservativo. Famiglia Cristiana attacca il conduttore televisivo perché avrebbe trattato un tema così delicato ridendoci su, e non tenendo conto del sofferente e ampio dibattito internazionale sui metodi di prevenzione. E’ inutile girarci intorno, l’Oms dice chiaramente che tre sono i pilastri su cui si fonda la lotta all’Aids: astinenza, fedeltà, uso del profilattico. La comunità scientifica ha dimostrato in questi anni che le prime due regole sono assai aleatorie, nel senso che dipendono dalla volontà personale, a volte assai distante dai valori proclamati pubblicamente. Anche Famiglia Cristiana sa benissimo, che soprattutto l’astinenza sia scelta personale difficile da attuare, visto che nel mondo sono centinaia i preti sieropositivi e con l’Aids conclamato, tanto che persino in Italia si hanno notizie di decine di casi e di strutture riservate alla cura di questa tipologia di pazienti. Così come accade per i preti eterosessuali e omosessuali che hanno relazioni, e più in generale sulla sessualità dentro il popolo di Dio, le gerarchie e i media cattolici preferiscono scandalizzarsi dei giusti messaggi di prevenzione, che goffamente si tenta di censurare, piuttosto che rendere pubbliche le difficoltà e le sofferenze che procura la sessuofobia militante di vescovi e giornalisti.

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