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#UnioniCivili. Pregherò per il Mons. Galatino la domenica delle Palme

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Nunzio Galataino“Non posso come omosessuale cattolico sottovalutare le parole pronunciate oggi da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, esser definito, come tutte le persone che da decenni si battono per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e di fatto eterosessuali, come uno che propone “terrorismo linguistico e opera forzature ideologiche”, mi colpisce direttamente al cuore e, mi fa pensare che le parole pronunciate da papa Francesco “chi sono io per giudicare un gay?”, non siano condivise dalla gerarchia cattolica italiana. CONTINUA A LEGGERE

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Sinodo: come gay cattolico avverto una attenzione nuova

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card-Péter-ErdőNella “Relatio post disceptationem” del Relatore generale, Card. Péter Erdő, svolta questa mattina al Sinodo straordinario sulla famiglia, leggo, dopo tanti anni di condanne e chiusure, parole  nuove che mi riempiono il cuore di gioia. Alla Chiesa non si possono domandare adesioni a normative come il matrimonio egualitario o le unioni civili, che spettano allo Stato, ma di superare una discriminante esclusione dei cattolici omosessuali.Per questo accolgo con speranza l’affermazione contenuta nel documento che dice: “La questione omosessuale ci interpella in una seria riflessione su come elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica integrando la dimensione sessuale: si presenta quindi come un’importante sfida educativa.” Finalmente la chiesa si interroga e pone le basi per un confronto interno che riconosce la dignità della condizione omosessuale e si spinge addirittura a dire: “Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partner. (altro…)

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Mancuso (Equality Italia): importante il richiamo sulle unioni gay dal Presidente della Corte Costituzionale

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matrimonio-gay”Con chiarezza questa mattina il Presidente della Corte Costituzionale, nella sua relazione annuale di attivita’, ha rammentato come con la sentenza 138/2010 sia stato sollecitato il Parlamento a legiferare in materia di unioni dello stesso sesso. Franco Gallo ha quindi nuovamente esortato le Camere ad intervenire”. A sottolinearlo e’ Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia. ”Questo insistere da parte della Corte Costituzionale, e’ un segnale inequivocabile di quanto sia urgente una legge, ormai attesa da decenni, e della cui mancata approvazione e’ responsabile una classe politica sorda rispetto ai diritti civili di milioni di cittadini italiani”, conclude Mancuso.(ANSA).

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le conestazioni alla Bindi, caro Bachelet è la democrazia

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A differenza di quanto dichiarato dal deputato bindiano Giovanni Bachelet ritengo che le numerose contestazioni, critiche, volontà di interloquire di cui è stata oggetto nelle feste democratiche la presidente dell’Assemblea nazionale del PD, Rosy Bindi, che mai sono sfociate in atteggiamenti aggressivi, siano la chiara volontà di rappresentare un profondo dissenso nei confronti di posizioni legittime, che però possono democraticamente esser avversate. L’onorevole Bindi ha brandito in tutta Italia la Costituzione asserendo che vieta il matrimonio gay, utilizzando una interpretazione distorta della sentenza della Corte Costituzionale. La verità che tale sentenza e quella successiva della Cassazione, non si sono espresse in alcun modo contro l’ampliamento del matrimonio alle coppie gay, rimandando al Parlamento la sovranità di decidere sulla materia. (altro…)

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Cara Bindi, ok alla soluzione tedesca perché non averlo detto prima?

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Ieri sera alla Festa de l’Unità di Roma la presidente Rosy Bindi ha affermato di esser  d’accordo su un progetto di legge simile a quello in vigore in Germania. Registriamo con favore questa affermazione.

Si tratta di una mediazione di alto profilo, tra i Dico e il matrimonio, e rimane il fatto che in  Assemblea nazionale che se Rosy Bindi avesse esplicitato la sua posizione, che nei fatti era già contenuta nel contributo presentato dai “laici”, non sarebbe sorto alcun conflitto.

Ribadiamo, infatti, che il nostro gesto di restituire la tessera al Segretario nasceva proprio dal fatto che non era stato rispettato  l’accordo di votare insieme il documento della Commissione e il contributo sostenuto da 200 dirigenti di diverse aree del Pd.

Noi continueremo a batterci perché in questo paese si arrivi alla pari dignità di diritti e di doveri per le coppie gay,  che si realizza anche attraverso l’estensione del diritto al matrimonio civile a tutte e tutti, e pure nella messa in campo di altri strumenti giuridici.

Riteniamo, quindi, che se la Direzione di settembre sancirà  definitivamente l’assunzione di una legge sulle unioni civili di stampo tedesco, sarà un positivo primo passo su cui lavorare insieme. Resta inteso che il PD. maggiore partito della prossima alleanza di centro sinistra, non dovrà accettare imposizioni al ribasso su questa proposta.

Aurelio Mancuso, Andrea Benedino, Enrico Fusco

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PD: Scalfarotto fa il furbo, critica Bersani sul matrimonio gay e poi appoggia un documento arretrato

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Quello che sta accadendo in queste ore nella Commissione diritti civili del PD ci indigna e conferma molte delle preoccupazioni che avevamo esternato nei giorni scorsi. A fronte di un messaggio del Segretario nazionale Pierluigi Bersani, che in modo chiaro proponeva le unioni civili, ovvero un istituto dedicato alle coppie gay cui riconoscere pari diritti e pari doveri, Ivan Scalfarotto vice presidente dell’Assemblea, oltre a sottrarsi alla dura discussione che sta avvenendo dentro la Commissione presieduta dalla Bindi, da una parte rivendica come unica soluzione il matrimonio, dall’altra tramite lettera inviata e letta in Commissione, sostiene il testo del documento in discussione, assolutamente più arretrato della proposta del Segretario. Insomma, ancora una volta si assiste a un triste teatrino alimentato da persone come Fioroni e Scalfarotto, che utilizzano un tema che riguarda milioni di persone per i propri scopi politici di posizionamento partitico. (altro…)

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