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“Le nostre vite di serie b, contro l’oscurantismo di Rosy Bindi restituiamo la tessera al partito” – Il Manifesto

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di Aurelio Mancuso

L’Assemblea nazionale del Pd di ieri ha sostanzialmente aumentato la confusione interna al partito che dovrebbe governare il cambiamento di questo Paese. Sul tema dei diritti civili, attenzione non solamente sulle coppie gay, è stato approvato un documento, che come ho scritto giorni fa su questo giornale, riportava ai tempi dell’apartheid: ci sono diritti inviolabili e superiori e altri invece che riguardano le differenze, in particolare gli omosessuali, che sono inferiori. Da alcuni giorni l’area della sinistra bersaniana, insieme all’area Marino, con l’aiuto di Giovani Democratici, civatiani, renziani, fino a giungere ad alcuni esponenti del gruppo veltroniano, ha costruito un contributo integrativo che precisando meglio su alcuni temi, tra cui testamento biologico, ricerca scientifica, diritti delle donne, sul tema del riconoscimento delle coppie gay scriveva “In tanti Paesi a cui ci sentiamo legati – dalla Francia agli Stati Uniti – si sono riconosciuti o ci si avvia a riconoscere i matrimoni e le adozioni per le coppie gay. Molti tra di noi possono essere d’accordo, altri possono non esserlo, ma il fatto stesso che altrove si legiferi in quel senso dovrebbe annullare il tabù delle parole. (altro…)

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Siamo tutti sul “ciglio del dirupo” – settimanale gli Altri

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Il libro di Emiliano Reali

Di Aurelio Mancuso

Intrecci, ombre, storie che si rincorrono nell’intimità segreta di personaggi eterei piuttosto che in concrete pennellate di vita reale che accompagna l’oggi nella prospettiva di un passato letto con disarmante sincerità, persino crudezza, cui si accosta una linea temporale a tratti sbalzata, non completamente a fuoco, che ritorna nitida nell’epilogo, che può essere consolatorio, come duro e impassibile. In questa opera “Sul Ciglio del Dirupo” (DEd’A editore, pag 226 – € 12,00) raccoglie dieci anni del viaggio introspettivo dell’autore, Emiliano Reali, così come biografico di uomini, donne, ragazze e ragazzi appartenenti alle complessità del nostro mondo, che non fa sconti, se non la possibilità di perdersi e ritrovarsi nei sogni, nelle aspirazioni, così duri da sconfiggere persino dai drammi più estremi. Aperto dall’entusiastica e amorevole prefazione di Jonathan Doria Pamphillj, che parla della nuova fatica di Reali come di un regalo, perché è evidente “il suo percorso di maturazione artistica  e letteraria” il libro si srotola come in una corsa di alti e bassi emotivi, di tinte forti e sensuali, di liriche complesse e paradigmatiche, consegnando a due poesie l’apertura e la chiusura, entro cui si possono godere diciassette racconti di varia lunghezza. (altro…)

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Ce la faranno i nostri “eroi” a uscire dal tunnel – settimanale gli Altri

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L’aff0llato ring del centrosinistra

di Aurelio Mancuso

E’ in vista un’alleanza politica estesa a tutti i partiti che attualmente appoggiano con convinzione il governo Monti? Questo progetto è accarezzato da alcune componenti del PD, che da sempre vogliono lo spostamento centrista del partito, liberato, secondo i loro desiderata, per sempre da una sinistra interna ed esterna ingombrante, troppo legata alle sinistre europee, ancora ancorata al lavoro inteso come la difesa dei dipendenti, da risultare antica, non adeguata a questi tempi dove le ideologie si scolorano e affidano alla concretezza dell’impresa e della finanza il loro orizzonte di cambiamento. Dai lettiani, volto tecnocratico dei popolari, fino ad alcune aree provenienti dai DS sostanzialmente alberganti nell’ex grande area veltroniana, si attendono i passi falsi di Pierluigi Bersani, che come un mantra continua a ripetere che il primo obiettivo è costruire un programma snello e chiaro, su cui chiamare tutte le forze che ci stanno a costruire la futura alleanza di governo. (altro…)

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PCI/PD: la colonna sonora è rimasta sempre uguale – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Nel PD il PCI ancora vive diffusamente, non in forme eclatanti, se non qualche cantata dei giovani democratici durante le feste democratiche, di notte un po’ brilli e quindi più nostalgici. Il PCI non ha mai abbandonato il PDS e neppure i DS, e ora vive con modalità nascoste, quasi imbarazzate, anche dentro il PD. Nella sostanza si tratta di attendere l’oggettivo affievolimento della memoria emozionale di un partito vissuto direttamente da ancora una parte consistente degli iscritti ed elettori del partito. Quando non piacciono posizioni pubbliche di questo o quel dirigente, quando il conflitto interno conosce fasi acute, e una di queste sarà certamente la nuova stagione delle Primarie, allora riaffiora qua e là qualche nostalgia del PCI, delle sue ferree e antidemocratiche regole dettate dal centralismo, dalle ritualità delle lotte intestine felpate, più simili a ciò che accade entro le mura leonine, che a quello che già allora si muoveva nella società. (altro…)

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Prodi: come un Cesare che aspettava le pugnalate – gli Altri

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Una pioggerellina fastidiosa e un cielo grigio immergevano Roma ancora un po’ assonnata, quando i primi d’ottobre del 2007 una strana delegazione varcava il portone di Palazzo Chigi per incontrare Romano Prodi, presidente del Consiglio. L’occasione era la convocazione della grande manifestazione unitaria della sinistra “Siamo tutti un programma” sostenuta da un appello promosso da Il Manifesto, Liberazione e 15 personalità della sinistra. Oggetto concreto dell’iniziativa era di spingere il governo a varare finalmente, dopo le misure di contenimento della spesa, la famosa seconda fase di azioni per la crescita e la promozione di diritti sociali e civili. Strana la storia, le fasi politiche si ripetono più o meno drammaticamente, e allora si volevano misure a sostegno del lavoro giovanile e femminile, contro il precariato, per i diritti civili, poco è cambiato, se non in peggio. (altro…)

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Non Solo Gay. Il PD, Rosy Bindi e l’apartheid dei diritti – Il Manifesto

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Di Aurelio Mancuso per il Manifesto – 19 Giugno 2012

Gay e PD, c’è posto, In serie B

Cosa ha davvero partorito la Commissione Diritti del Pd presieduta da Rosy Bindi? Un documento assai più arretrato delle prese di posizione della organizzazione statunitense che rappresenta le novemila madri superiori degli ordini religiosi femminili, delle aperture del cardinale Martini, dei Gesuiti, e così via. Un documento che tutto è meno una risposta a quel “non abbiate paura” pronunciato dal Papa polacco per sollecitare i fedeli all’incontro con Cristo. Dal punto di vista cristiano il documento Bindi è chiaramente schierato con i “ricchi” e assolutamente lontano dai “poveri”. Ancora una volta si sostiene un ben preciso teorema, ammantato di miti parole, e si propone l’apartheid dei diritti: da una parte c’è la famiglia sposata, possibilmente benedetta, dall’altra la richiesta di diritti “purtroppamente” emersi negli ultimi decenni, che certamente devono essere tutelati visti gli articoli 2 e 3 della Costituzione, ma che mai potranno ledere l’articolo 29 della Carta, usato con una lettura strumentale come una clava per affermare, che i gay sono meno degli etero. Da cattolico che ritiene, come la stragrande maggioranza dei miei fratelli e sorelle nella fede, che per fortuna viviamo in uno Stato laico, pluralista, in una società complessa e democratica, questi politici cattolici del Pd mi spaventano. (altro…)

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