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Omosessuali, rom, disabili le vittime senza nome dell’Olocausto

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Eccidi dimenticati. Sperimentazioni a lungo negate, per lo più su bambini. Accanto agli ebrei, sono centinaia di migliaia le persone morte nei campi di sterminio nazisti. Alcune associazioni stanno provando a dar loro un volto e una voce

Aktion T4, Porrajmos e Omocausto. Hanno un nome, quelli che in molti definiscono gli Olocausti dimenticati. Disabili, rom e omosessuali sterminati durante gli anni del nazismo, grazie anche al ruolo svolto dai regimi fascisti collaborazionisti.

Spesso non hanno più un volto e una voce, perché furono in pochi a sopravvivere ai folli piani di sterminio messi in atto da Hitler e a poter, quindi, trasmettere quella Memoria, fondamentale per tramandare le atrocità commesse dall’uomo. Anche la matematica dell’orrore, quella che dovrebbe documentare e far comprendere nella sua brutalità numerica, con le cifre delle persone morte, la portata di questo sterminio, deve fare i conti con documenti fatti sparire o con (è il caso dei rom) l’assenza di una tradizione scritta. Oppure, come avviene per i gay, con la negazione della loro omosessualità, anche dopo la liberazione dai campi di concentramento.

VIDEO – “Io, tra i malati da sterminare” 1

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Pontifex e quelli che odiano i gay

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Di Luca De Carolis

Invoca la chiusura di quei siti che vomitano odio, con un pro-memoria della vergogna. Utile per ricordare che il web ribolle di violenza non solo contro neri e rom, al punto da erigere a eroe Casseri, l’assassino di due senegalesi a Firenze e da compilare liste di proscrizione di anti-razzisti. Ma che bersaglio costante di siti nominalmente cattolici sono anche e sempre loro, gli omosessuali. Con la nota diffusa ieri, Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, va dritto al punto: “Come si è chiesta in questi giorni la chiusura di siti che incitano all’odio nei confronti dei migranti, degli ebrei o dei disabili, così bisogna farlo per quei siti cattolici che spargono quotidianamente odio nei confronti degli omosessuali”. (altro…)

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La Rai nel giorno dell’Aids: non dite «profilattico» . (Corriere della Sera)

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La parola profilattico nell’Italia del 2011 è ancora un tabù. Almeno lo è per la Rai e per il ministero della Salute, che da pochi giorni è guidato da Renato Balduzzi. Non bisogna pronunciarla nemmeno in occasione della giornata mondiale contro l’Aids. Che è stata celebrata ieri, con una serie di trasmissioni su Radio 1. Ebbene, i conduttori e le redazioni dei programmi coinvolti nell’iniziativa, mercoledì scorso, hanno ricevuto un’email che lasciava adito a pochi dubbi: «Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto». continua a leggere

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L’attore Giuseppe Schisano ha cambiato sesso ora è Vittoria: una bella storia!

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Ho letto oggi che Giuseppe Schisano, attore che prossimamente sarà protagonista del nuovo film di David Petrucci “Cane Pazzo”, si è operato ed è diventato donna. La sua intervista, raccolta dall’Adnkronos, è una bellissima e delicata testimonianza di presa di coscienza e di estremo coraggio a essere conseguente rispetto alle sue sensazioni e consapevolezze. Brava Vittoria! E anch’io spero, che ora il cinema non ti discrimini e ti affidi ruoli femminili!

L’intervista

Cinema: Giusepe Shisano, cambio sesso ora sono Vittoria. L’attore “La mia anima è donna, ora mi sento più normale di prima”

Giuseppe Schisano, cambia sesso, e diventa Vittoria: “la mia anima è donna, ora mi sento molto più normale di prima”. L’attore, prossimamente al cinema protagonista del film di David Petrucci ‘Cane Pazzo’ nei panni di un giornalista ossessionato dalla ricerca di un serial killer, ruolo, racconta all’ADNKRONOS, il cammino che lo ha portato a questa scelta. “In realtà, ho sempre sentito molto forte in me il lato femminile e l’ho nascosto a me stesso per anni e anni prima che agli altri”. continua a leggere

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Matrimonio gay in una fiction RaiUno fa saltare la puntata

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Due uomini che convolano a nozze nella serie tedesca “Un ciclone in convento”. Ma l’ammiraglia Rai cassa la puntata e la sostituisce con un’altra. Paola Concia: “La Rai nelle mani del centrodestra, lontana anni luce dal sentimento degli italiani”. Mazza ammette la censura, “stupore” dalla casa di produzione

Matrimonio gay in una fiction RaiUno fa saltare la puntataUN MATRIMONIO gay celebrato in un convento. Due uomini che convolano a nozze, tra la gioia delle suore e del sindaco. Una scena che RaiUno ha deciso di censurare, non mandando in onda un’intera puntata di Un ciclone in convento, la serie tedesca trasmessa in Italia dal 2004. Ieri mattina, infatti, al posto dell’ottava puntata, intitolata “Romeo e Romeo” (e incentrata appunto sulle nozze omosessuali), si è deciso di mostrare il meno problematico “Un nonno mitico”. continua a leggere

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Aosta primo comune a dare contributo per affitto a coppie conviventi etero e gay

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Con un voto unanime del Consiglio Comunale, la città di Aosta ha approvato il regolamento che dal 12 settembre consentirà a tutte le giovani coppie con un reddito inferiore a una certa soglia e con età non superiore ai 35 anni, che siano sposate, conviventi etero o omosessuali, ai single o divorziati o separati con figli, di accedere al contributo comunale di aiuto al pagamento dell’affitto.

Si tratta di un provvedimento unico nel suo genere, perché va oltre le  mozioni di principio già contenute in tanti registri comunali delle coppie di fatto, questo regolamento in un colpo solo riconosce a chi è convivente da almeno due anni la possibilità di accedere a finanziamenti, quindi si avvale delle norme anagrafiche vigenti, continua a leggere

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