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Intervento al 1° Congresso Nazionale Giovani Democratici Siena 24 marzo 2012

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Cara Fornero, #nocoppiediserieB. L’appello per i diritti dei gay di Vanity Fair

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Vanity Fair lancia un appello al ministro del Lavoro a favore dei diritti delle coppie omosessuali. Tra i firmatari Raoul Bova, Saviano, Geppi Cucciari, La Pina, Don Ciotti, Paola Concia, Alessandro Benetton, Milena Gabanelli, Marco Materazzi, Mina, Francesco Vezzoli. Firma anche tu, scrive  una mail. E condividi l’hastag su Twitter.

Spett. ministro Fornero,

ci rivolgiamo a Lei in quanto titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità. L’Italia, assieme alla Grecia, è l’unico Paese dell’Unione Europea a non offrire alle coppie omosessuali alcuna opzione: né matrimonio né patto civile. Si crea così una palese disparità tra le coppie conviventi a seconda dell’orientamento sessuale. Questa disparità porta a gravi ed evidenti discriminazioni che vanno a toccare diritti fondamentali di ogni cittadino: dalla possibilità di assistere il compagno/la compagna ricoverato/a in ospedale alla presenza nell’asse ereditario. Con l’attuale assetto legislativo, le coppie eterosessuali possono decidere di sposarsi e dunque accedere ai diritti di cui sopra; se scelgono diversamente sanno che non ne godranno. Questa possibilità di scelta è invece preclusa a tutte le coppie omosessuali: a loro l’accesso a quei diritti è sempre e comunque negato.

Vanity Fair e i firmatari di questo appello la invitano quindi a farsi carico del problema, e a portarlo all’attenzione del governo di cui fa parte

Alessandro Benetton, imprenditore

Raoul Bova, attore

Don Luigi Ciotti, sacerdote

Paola Concia, deputato

Geppi Cucciari, comica

Milena Gabanelli, giornalista

Marco Materazzi, calciatore

Mina, cantante

La Pina, deejay

Roberto Saviano, scrittore

Francesco Vezzoli, artista

Franco Grillini, giornalista

Ivan Scalfarotto, politico e consulente

Aurelio Mancuso, giornalista

 Vuoi aggiungere anche la tua firma? Siamo già in mille.
Scrivici una mail con il tuo nome e cognome, età. luogo e data di nascita, occupazione all’indirizzo redazioneonline@vanityfair.it

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Per gli omosessuali la privacy è un diritto o un obbligo? – VIDEO

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Equality Italia: solidarietà alla comunità ebraica italiana per l’attentato di Tolosa

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Quello che è accaduto a Tolosa, oltre a essere un attentato gravissimo contro adulti e bambini inermi, giustamente preoccupa le comunità ebraiche di tutto il mondo, compresa quella italiana. Nell’esprimere la nostra condanna rispetto al vile attentato, e profonda solidarietà alle comunità e famiglie coinvolte, vogliamo dedicare alle vittime di Tolosa il convegno da noi organizzato insieme al Municipio XI di Roma il 26 marzo, con il patrocinio della comunità ebraica di Roma, dove sarà presentata l’indagine sull’antisemitismo in Italia. All’incontro parteciperanno l’on. Fiamma Nirestein, l’on. Jéan Léonard Touadi, Riccardo Pacifici presidente della Comunità Ebraica di Roma Carla Di Veroli, Andrea Catarci, assessora e presidente dell’XI Municipio, Mauro Ghimenti Direttore ISA.

Aurelio Mancuso Presidente Equality Italia

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Equality Italia: pestaggio di sette ragazzi gay. Fornero batta un colpo

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Nell’esprimere all’amico Marco Coppola, della Segreteria nazionale di Arcigay e ai sei ragazzi la nostra solidarietà e vicinanza ci rivolgiamo ancora una volta al ministro Elsa Fornero, affinché finalmente batta un colpo e si esprima con chiarezza rispetto alla violenza ai danni delle persone lgbt. Non è possibile che un governo in carico, sia così afono rispetto a quello che sta accadendo nel Paese. Da una parte le persone e le coppie gay finalmente sono emerse dalla clandestinità e vivono alla luce del sole, dall’altra sono soggette di aggressioni e violenze. Chiediamo inoltre al SILB, il sindacato dei locali da ballo italiani, di assumere immediate iniziative nei confronti dei gestori del locale di Varese dove è avvenuta la vile aggressione da parte della security. Siamo certi che i responsabili saranno prontamente individuati, purtroppo la legge Mancino non contempla i reati d’odio nei confronti delle persone lgbt, e, quindi, i colpevoli non saranno condannati con una pena certa e giusta.

Aurelio Mancuso presidente Equality Italia

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