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‘Codice rosa’ al pronto soccorso nella regione Toscana per le vittime di violenza

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Nel 2010 e’ partito a Grosseto, dove la sperimentazione e’ durata due anni. Dall’inizio del 2012 si e’ esteso ad altri quattro pronto soccorso: Arezzo, Prato, Lucca e Viareggio. E progressivamente si allarghera’ a tutti i pronto soccorso della Toscana. Il ‘‘codice rosa” e’ un percorso di accoglienza riservato alle vittime di violenza: donne, ma anche bambini, anziani, omosessuali, extracomunitari. Vede in azione una task force multidisciplinare composta da operatori sanitari e forze dell’ordine. In Toscana, unica Regione ad averlo attuato, finora il codice rosa ha prestato soccorso a circa 1.000 vittime di violenza. L’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia presentera’ i primi risultati della sperimentazione condotta a Grosseto e nelle altre quattro Asl toscane, nel corso di una conferenza stampa che si terra’ domani, mercoledi’ 7 marzo, alle ore 13, a Firenze nella Sala Stampa di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10. Con l’assessore prenderanno parte alla conferenza stampa Francesco d’Andrea, avvocato della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze, Vittoria Doretti, medico della Asl 9, responsabile della task force del codice rosa di Grosseto, e Bruno Cravedi, direttore generale della Asl 4 di Prato. Nel corso della conferenza stampa si parlera’ anche del corso di formazione riservato agli operatori del codice rosa. Ai giornalisti verra’ distribuito il libro ”Codice rosa. Il magico effetto domino”, scritto da Giuseppe Meucci, Vittoria Doretti e Giuseppe Coniglio, edito da Pacini, sull’esperienza della task force di Grosseto. (fonte Adnkronos)

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Gay: polemiche sulle parole di De Rita (CENSIS) sui matrimoni omosessuali

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E’ polemica sulle parole del presidente del Censis, Giuseppe De Rita, sui matrimoni gay. Aurelio Mancuso presidente di Equality Italia, rileva: se De Rita “ha bisogno di sapere se l’istituto matrimoniale possa essere esteso anche alle coppie gay in quanto queste devono dimostrare di essere stabili, poteva informarsi meglio, farsi un giro per le citta’ italiane, scoprendo cosi’ che da decenni esistono coppie gay conviventi, quindi, la stabilita’ e’ ampiamente dimostrata. L’obiezione di De Rita, e’ comunque strumentale perche’ stando a questo metodo tantissime coppie etero, continua

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Lucio Dalla: Mancuso (Equality Italia) silenzio davanti alla morte

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 “Davanti alla morte ci si deve solo fermare”. Risponde cosi’ alle polemiche sul funerale di Lucio Dalla, Aurelio Mancuso, leader storico del movimento gay italiano e presidente della rete per i diritti civili Equality Italia. “Se Dalla avesse voluto dichiarare la sua omosessualita’ – ha detto Mancuso all’ANSA – avrebbe aiutato tante persone. Ma non l’ha mai fatto e non capisco perche’ se non l’ha dichiarato lui in vita, ora qualcuno lo deve fare al suo posto“. Un accenno polemico Mancuso l’ha avuto anche nei confronti della Chiesa: “Dal punto di vista emotivo ho sofferto molto. Io sono credente e penso che in questi casi ci debba essere soltanto rispetto e silenzio. E’ stato importante che i funerali si siano svolti nella chiesa di San Petronio. Ma certo – ha concluso – la chiesa ti ammette soltanto se sei un omosessuale che si nasconde”. (ANSA)

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Caro Dalla, io ti difendo

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In queste ore migliaia di persone sono in fila a renderti omaggio, nella tua bella Bologna, la città che tu vivevi appieno. A volte, com’è capitato anche a me un sabato notte, ti si poteva incontrare semplicemente in un bar a fare battute e proporre brevi ficcanti ragionamenti. Su alcuni siti e sui social network girano biografie più o meno bislacche, sulle tv nazionali prevale l’agiografia. Sono certo per quel poco che ho compreso ammirandoti come fan e come estimatore delle tue prudenti eccentricità, che starai ridendo di gusto, soprattutto nei confronti dei soliti avvoltoi, che vogliono dire la loro sulla tua sessualità, sulle tue stravaganze, sulle tue riservatezze. (altro…)

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Maria De Filippi: la Lady Oscar della tv italiana

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Di Aurelio Mancuso – Settimanale Gli Altri 02/03/2011

Tra tutto il trash che si propina in televisione il suo è talmente sobrio da essere gradevole. Ma il sesso resta un tabù.

Recentemente sta circolando una foto del matrimonio della premiata ditta Costanzo&DeFilippi, che ritrae “Maria”, contenta come se dovesse salire al patibolo. Un’immagine oggi lontana, ma che riporta a tempi in cui la nostra, creativa scoperta dal maestro, muoveva i primi passi nella palude pericolosa dei media italiani. Oggi la premiata ditta sembra ribaltata, con una presenza televisiva della De Filippi compulsiva, e Costanzo che si diletta solamente in alcuni esperimenti di nicchia. L’algida pavese, conduttrice, ideatrice dei format televisivi di grandissimo successo come Uomini e Donne, Amici, C’è posta per te, ormai trotta sicura nel palinsesto, consapevole Lady Oscar che si batte per la difesa di Maria Antonietta – tv commerciale, con tutte le armi a disposizione.

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