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Mia intervista rilasciata al nuovo magazine gay online www.italia.yomagayzine.com/

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Il nuovo magazine gay online ha scelto per il suo primo numero di dare ampio spazio alle mie idee e posizioni politiche, ringrazio la redazione per l’attenzione e spero che questa esaustiva intervista possa chiarire ancora meglio ciò che in questo momento penso sui temi dell’attualità politica in particolar modo sulla questione dei diritti civili.

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Italia Germania: quali diritti per le coppie gay – Youdem Tv

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“Italia Germania: quali diritti per le coppie gay” con Aurelio Mancuso, Michael Braun, Roberta Mori; coordina Maria Zegarelli

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Quella strana amnesia sul testamento biologico – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Il disegno di legge sul testamento biologico langue al Senato dopo che l’anno scorso fu approvato dalla Camera dei Deputati. Il testo nella pratica stravolge le intenzioni di chi sostiene la necessità che le dichiarazioni anticipate di trattamento possano stabilire con chiarezza la scelta delle persone in materia d’interventi terapeutici in caso d’incoscienza, esclude la possibilità che il paziente possa elencare i trattamenti cui non desidera essere sottoposto. In ogni caso, il testo afferma che alimentazione e idratazione “dovranno essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento”. L’interruzione traumatica del governo Berlusconi e lo sfaldarsi della maggioranza di destra ha bloccato l’iter della discussione, che molti sperano sia abbandonato in vista delle elezioni politiche. In effetti, come ebbero a dire molti giuristi, intellettuali, medici, meglio non avere una legge che veder approvato un provvedimento ideologico, anticostituzionale, che impedisce la libertà di scelta delle cure. (altro…)

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Valle d’Aosta: dietro la bella cartolina, un microcosmo in declino – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Di verdi valli, alte vette, ruscelli impetuosi, decine di castelli e roccaforti, stambecchi camosci e marmotte, piste da sci e sentieri fiabeschi vive la fama  della Valle d’Aosta. La più piccola e meno popolata regione d’Italia, incastonata tra il Piemonte, la Svizzera e la Francia, è una terra ricca di tradizioni e culture linguistiche minoritarie e storicamente importanti. Su questo ritratto generazioni di politici valdostani hanno contato per poter, nel silenzio generalizzato, gestire una vera e propria miniera d’oro, popolata da appena 127 mila abitanti, che grazie al turismo negli anni fortunati possono arrivare a tre volte tanto. La Vallée, come tanti la chiamano per ricordare il bilinguismo formale instaurato dal dopo guerra, in molti casi utilizzato nel comparto pubblico per selezionare una sicura riserva di consenso, discriminando chi quel francese non lo conosceva perché proveniente da altre regioni italiane, ha avuto tutti i privilegi discendenti dallo Statuto Speciale incardinato nella Costituzione Italiana. (altro…)

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Sud. Ma l’assistenzialismo è parte della rapina – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Il riscatto della dignità del Sud passa attraverso l’interruzione del circolo vizioso, ormai secolare dell’assistenzialismo statale, che attraverso leggi speciali, casse del mezzogiorno, articolazioni regionali e degli enti locali hanno distribuito a pioggia decine di migliaia di lire e ora miliardi di euro, dispersi nel nulla o meglio che sono stati bruciati per mantenere un sistema di potere clientelare che si presenta con la chiara e drammatica faccia dell’abbandono di un pezzo del territorio italiano. Chi oggi invoca commissari per la Sicilia, dopo la scoperta di voragini del bilancio regionale, cede ingenuamente a un comprensibile moto d’intima ribellione, ma non guarda alla complessità della situazione. Il primo colpo strutturale a un andazzo che si alimenta di sfruttamento e distruzione delle risorse, comandato dal nord, e dall’altro del mantenimento pressoché generalizzato, a parte alcune fasce di popolazione che hanno avuto la forza di riscattarsi, di un regime di sottomissione delle persone, è la completa distruzione della rete d’istituzioni, enti, consigli di amministrazione, società inutili, che si prefigura come una vera e propria diffusa metastasi. (altro…)

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