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Berlusconi: Speriamo che ci ripensi, l’antiberlusconismo è quasi peggio di lui – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Silvietto caro ti prego ritorna a divertirti con altri intrattenimenti, ma per favore non candidarti di nuovo alla guida del governo. Silviuccio caro t’imploro in ginocchio goditi i tuoi tantissimi soldi, come più ti piace, ma non darci di nuovo il dolore di veder riemergere i tuoi detrattori che erano finalmente un po’ affaticati e non facevano più tanto notizia. Se proprio Alfano non va bene, cerca qualcun altro, sono certo che un nome nel taschino ce l’hai. Sei cattivo, ecco! Perché è evidente che ti piace far di nuovo eccitare tutti gli antiberlusconiani di professione che stanno di nuovo scaldando penne, ugole, trattati, sit in, vignette, per attaccarti a ogni piè sospinto ammorbandoci del loro moralismo di ogni specie e forma. Sia inteso sei un avversario tosto, furbo, che hai fatto fortuna non si sa bene come, o meglio senza che nessun Tribunale abbia avuto la possibilità di metterti nel sacco, hai messo in pericolo la stessa tenuta del Paese, hai usato le tue funzioni pubbliche per fare quello che più ti piaceva, anche per questo è un incubo che vuoi ritornare a governare. Vuoi, quindi, fare un doppio dispetto a noi poveri illusi che vorremmo battere la destra nel campo delle idee e sull’esercizio concreto del governo. (altro…)

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Cara Bindi, ok alla soluzione tedesca perché non averlo detto prima?

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Ieri sera alla Festa de l’Unità di Roma la presidente Rosy Bindi ha affermato di esser  d’accordo su un progetto di legge simile a quello in vigore in Germania. Registriamo con favore questa affermazione.

Si tratta di una mediazione di alto profilo, tra i Dico e il matrimonio, e rimane il fatto che in  Assemblea nazionale che se Rosy Bindi avesse esplicitato la sua posizione, che nei fatti era già contenuta nel contributo presentato dai “laici”, non sarebbe sorto alcun conflitto.

Ribadiamo, infatti, che il nostro gesto di restituire la tessera al Segretario nasceva proprio dal fatto che non era stato rispettato  l’accordo di votare insieme il documento della Commissione e il contributo sostenuto da 200 dirigenti di diverse aree del Pd.

Noi continueremo a batterci perché in questo paese si arrivi alla pari dignità di diritti e di doveri per le coppie gay,  che si realizza anche attraverso l’estensione del diritto al matrimonio civile a tutte e tutti, e pure nella messa in campo di altri strumenti giuridici.

Riteniamo, quindi, che se la Direzione di settembre sancirà  definitivamente l’assunzione di una legge sulle unioni civili di stampo tedesco, sarà un positivo primo passo su cui lavorare insieme. Resta inteso che il PD. maggiore partito della prossima alleanza di centro sinistra, non dovrà accettare imposizioni al ribasso su questa proposta.

Aurelio Mancuso, Andrea Benedino, Enrico Fusco

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“Le nostre vite di serie b, contro l’oscurantismo di Rosy Bindi restituiamo la tessera al partito” – Il Manifesto

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di Aurelio Mancuso

L’Assemblea nazionale del Pd di ieri ha sostanzialmente aumentato la confusione interna al partito che dovrebbe governare il cambiamento di questo Paese. Sul tema dei diritti civili, attenzione non solamente sulle coppie gay, è stato approvato un documento, che come ho scritto giorni fa su questo giornale, riportava ai tempi dell’apartheid: ci sono diritti inviolabili e superiori e altri invece che riguardano le differenze, in particolare gli omosessuali, che sono inferiori. Da alcuni giorni l’area della sinistra bersaniana, insieme all’area Marino, con l’aiuto di Giovani Democratici, civatiani, renziani, fino a giungere ad alcuni esponenti del gruppo veltroniano, ha costruito un contributo integrativo che precisando meglio su alcuni temi, tra cui testamento biologico, ricerca scientifica, diritti delle donne, sul tema del riconoscimento delle coppie gay scriveva “In tanti Paesi a cui ci sentiamo legati – dalla Francia agli Stati Uniti – si sono riconosciuti o ci si avvia a riconoscere i matrimoni e le adozioni per le coppie gay. Molti tra di noi possono essere d’accordo, altri possono non esserlo, ma il fatto stesso che altrove si legiferi in quel senso dovrebbe annullare il tabù delle parole. (altro…)

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Siamo tutti sul “ciglio del dirupo” – settimanale gli Altri

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Il libro di Emiliano Reali

Di Aurelio Mancuso

Intrecci, ombre, storie che si rincorrono nell’intimità segreta di personaggi eterei piuttosto che in concrete pennellate di vita reale che accompagna l’oggi nella prospettiva di un passato letto con disarmante sincerità, persino crudezza, cui si accosta una linea temporale a tratti sbalzata, non completamente a fuoco, che ritorna nitida nell’epilogo, che può essere consolatorio, come duro e impassibile. In questa opera “Sul Ciglio del Dirupo” (DEd’A editore, pag 226 – € 12,00) raccoglie dieci anni del viaggio introspettivo dell’autore, Emiliano Reali, così come biografico di uomini, donne, ragazze e ragazzi appartenenti alle complessità del nostro mondo, che non fa sconti, se non la possibilità di perdersi e ritrovarsi nei sogni, nelle aspirazioni, così duri da sconfiggere persino dai drammi più estremi. Aperto dall’entusiastica e amorevole prefazione di Jonathan Doria Pamphillj, che parla della nuova fatica di Reali come di un regalo, perché è evidente “il suo percorso di maturazione artistica  e letteraria” il libro si srotola come in una corsa di alti e bassi emotivi, di tinte forti e sensuali, di liriche complesse e paradigmatiche, consegnando a due poesie l’apertura e la chiusura, entro cui si possono godere diciassette racconti di varia lunghezza. (altro…)

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Ce la faranno i nostri “eroi” a uscire dal tunnel – settimanale gli Altri

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L’aff0llato ring del centrosinistra

di Aurelio Mancuso

E’ in vista un’alleanza politica estesa a tutti i partiti che attualmente appoggiano con convinzione il governo Monti? Questo progetto è accarezzato da alcune componenti del PD, che da sempre vogliono lo spostamento centrista del partito, liberato, secondo i loro desiderata, per sempre da una sinistra interna ed esterna ingombrante, troppo legata alle sinistre europee, ancora ancorata al lavoro inteso come la difesa dei dipendenti, da risultare antica, non adeguata a questi tempi dove le ideologie si scolorano e affidano alla concretezza dell’impresa e della finanza il loro orizzonte di cambiamento. Dai lettiani, volto tecnocratico dei popolari, fino ad alcune aree provenienti dai DS sostanzialmente alberganti nell’ex grande area veltroniana, si attendono i passi falsi di Pierluigi Bersani, che come un mantra continua a ripetere che il primo obiettivo è costruire un programma snello e chiaro, su cui chiamare tutte le forze che ci stanno a costruire la futura alleanza di governo. (altro…)

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