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«Legge sulle coppie gay» Diventa un caso l’apertura di Bersani

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«Basta con il far west, serve una legge per le unioni civili»: Pier Luigi Bersani invia il suo messaggio al Gay Pride nazionale di Bologna, scegliendo di rompere gli indugi e di usare quelle parole chiare che finora non aveva mai pronunciato.

L’altro giorno la mossa a sorpresa sulle primarie, ora questa uscita sugli omosessuali: il segretario sembra aver innestato la quarta. Ed effettivamente è così. Con i compagni di partito il leader non ha nascosto la propria insofferenza nei confronti di come viene dipinto il Pd: «Fanno la nostra caricatura, descrivendoci come un partito fermo, immobile. Adesso basta, è il tempo di muoverci e di prendere delle iniziative». Detto, fatto. Bersani ha parlato con due importanti esponenti Pd del mondo gay, Aurelio Mancuso, presidente di Equality, e Andrea Benedino, e dopo essersi consultato con loro ha mandato quel messaggio: «Non è accettabile che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico». (altro…)

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Al via il Pride dei diritti civili a fianco dei terremotati e per l’Italia futura – Gli Altri

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Ed ecco il Pride nazionale di Bologna, che dopo mesi di preparazione, iniziative e dibattiti, inevitabilmente è segnato dal dramma che si è abbattuto in una porzione importante dell’Emilia. Sarà, quindi, il Pride dei diritti civili, con i punti fermi della piattaforma rivendicativa che vanno dal matrimonio gay alla tutela dei bambini delle famiglie arcobaleno, passando dal contrasto dell’omotransfobia alla richiesta di poter dichiarare il proprio sesso di elezione senza dover subire interventi chirurgi demolitivi e/o ricostruttivi. (altro…)

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L’illusione di battere il Papa con i dossier – Gli Altri

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Folle adoranti riempiono le spianate delle periferie delle città per Ratzinger, nonostante i corvi e gli uccellacci che continuano a beccarsi dentro le mura leonine. Il fenomeno delle masse cattoliche che da ogni angolo della Terra giungono per le grandi occasioni in Italia (lo stesso accade quando queste si tengono in altri Paesi) è inspiegabile a molti osservatori, pure a quelli più smaliziati che conoscono la più potente macchina organizzativa di eventi del Pianeta. Perché nonostante scandali di ogni natura, centinaia di processi di pedofilia, che coinvolgono schiere di preti, documenti che inchiodano, perlomeno dal punto di vista morale, cardinali e prelati affaristi, banchieri, in odore di stupefacenti intrighi e coinvolgimenti mafiosi, la figura del papa, non ne è intaccata? Ci sono vari elementi che compongono questo strano fenomeno. L’intreccio tra superstizione e fede permane come atteggiamento di una vasta parte del popolo di Dio, soprattutto nelle aree latine dell’Europa e dell’America, e di quelle dell’Est a maggioranza cattolica. Nemmeno il Concilio Vaticano II è riuscito a ripulire le secolari incrostazioni “pagane”, a sfoltire l’enorme sottobosco misterico-contadino composto di processioni, riti, edicole. Il papa è il “Grande Sacerdote”, cui è bene affidarsi nei momenti storici di difficoltà e tragedie. E che il mondo, dalla caduta del Muro di Berlino in poi sia entrato in una lunga fase di transizione, che genera vasta apprensione e poche certezze, è un fatto inoppugnabile. Inoltre non di sola superstizione è composta la fede cattolica, tanti fedeli sono teologicamente preparati, consapevoli, impegnati in tantissime attività sociali, culturali e politiche. Un altro aspetto, riguarda direttamente i poteri laici, istituzioni, partiti, mass media, finanza, che hanno perso chi prima e chi dopo, autorevolezza agli occhi di una società, non riuscendo più a proporre un sistema di valori condiviso. (altro…)

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Potrà un inserto sulle donne cambiare il Vaticano? – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Con un’immagine ispirata alla Festa della Visitazione tratta da un quadro di Isabella Ducrot, si presenta la nuova straordinaria avventura dell’Osservatore Romano, che ogni ultimo giovedì del mese, pubblicherà l’inserto “Donne, Chiesa, Mondo” curato da Lucetta Scaraffia e Ritanna Armeni. Per la prima volta nella sua lunga storia il quotidiano del Vaticano dedica alle donne un inserto mensile che sarà da seguire con attenzione. Superato l’inevitabile stupore che una donna non credente, femminista, della sinistra critica intellettuale italiana, sia stata chiamata, insieme a Lucetta Scaraffia, a dirigere un tale prodotto editoriale, bisognerà addentrarsi con curiosità, per comprendere senza pregiudizi, qual è il segnale di tale avventura. (altro…)

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Una firma ci assolverà. Ecco perché l’appello di Snoq piace (anche) ai maschi – Gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Noi maschi siamo gli assassini che una volta ogni tre giorni nel nostro Paese ammazzano una donna, nella maggioranza dei casi una moglie, una fidanzata, un’ex. Solo il 10% degli uomini italiani che sono sposati o convivono con una donna, cucina e lava i piatti, il 20% aiuta nelle faccende domestiche. Noi uomini abbiamo plasmato per millenni società a nostra immagine e somiglianza, riducendo in schiavitù fisica e intellettuale miliardi di donne. Ci siamo glorificati nel scegliere logotipi femminili che confermassero la nostra benevolenza e superiorità: solo donne pure assurgono agli altari di tutte le religioni, solo le mansuete e le acquiescenti sono state per millenni tollerate nei luoghi del potere. (altro…)

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