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Lo stigma che pesa su gay. Per questo si suicidano

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Di Aurelio Mancuso – 13 Settembre 2014

Gli adolescenti e giovani omosessuali sono due volte più inclini al suicidio rispetto ai loro coetanei eterosessuali. Con una serie di dati Vincenzo Lingiardi ordinario dell’Università la Sapienza di Roma, psichiatra e scrittore divulgatore di numerose ricerche in materia, ha esposto le sue tesi nell’ambito di un simposio internazionale sul dramma dei suicidi. La notizia non stupisce chi da anni segue con attenzione l’evoluzione di un fenomeno che racconta la sofferenza di migliaia di ragazzi italiani schiacciati da un diffuso stigma sociale e un’avversione proclamata da un vasto schieramento politico, culturale e religioso. (altro…)

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Contro lo sfruttamento, meno ideologia e più politica – settimanale gli Altri

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ROMA, L’ESEMPIO DELL’IX MUNICIPIO

di Aurelio Mancuso

La prostituzione con cui ogni giorno devi fare i conti la trovi soprattutto nei quartieri periferici, nei luoghi abbandonati, bui, giardini incolti, vie di grande scorrimento, sulle scalinate delle basiliche, di notte ma anche di giorno. La prostituzione quella più povera, per la gran parte in mano ai diversi racket delle tratte delle schiave, delle minorenni, che mostra letteralmente il suo volto degradato, della carne in esposizione tra gli incroci e risacche urbane. Non è, quindi, un caso che giorni fa il IX Municipio di Roma, in un Consiglio tematico, con il contributo del Comando dei Vigili, aperto alle associazioni dei cittadini e di volontariato, sia tornato sull’argomento. Perché nessuna crisi economica ferma un fenomeno da troppo tempo regolato da una legge, quella Merlin, all’epoca rivoluzionaria e che giustamente cancellò la vergogna delle case di tolleranza, che oggi risente pesantemente la sua inadeguatezza rispetto ai tempi moderni. Dalla prostituzione via internet, passando per l’autorganizzazione in case private e club, fino al dramma delle migliaia di ragazze e donne obbligate a vendere il proprio corpo, la questione prostituzione (non solo femminile) è ingestibile, e le poche modifiche apportate al testo originario, non hanno fatto altro che evidenziare la necessità di una riforma complessiva. (altro…)

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“Quando c’era Berlinguer” Veltroni dimezza lo statista comunista – settimanale gli Altri

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quando-cera-berlinguer-locandina-qds-620x330di Aurelio Mancuso

I ragazzi non sanno chi fosse Enrico Berlinguer. Con questo incipit si apre il film documentario di Walter Veltroni “Quando c’era Berlinguer” che da oggi venerdì 27 marzo sarà nelle sale di tutta Italia, per poi approdare a giugno su Sky che l’ha prodotto con il contributo del Ministero della Cultura. Le duemila persone accorse all’anteprima proiettata all’Auditorium alla presenza del presidente della Repubblica e della famiglia dello statista comunista, invece sapevano benissimo chi fosse uno dei protagonisti della storia italiana dal dopo guerra fino ai primi anni ottanta. La differenza tra le generazioni dei militanti, persino le più recenti che in qualche modo magari tenteranno di prepararsi un po’ prima di visionare la pellicola, e i giovani italiani odierni è abissale e c’è forse un pizzico di cattiveria da parte dell’autore nell’insistere fin da subito che sarà difficile colmarla. D’altronde la narrazione veltroniana non spiega quasi nulla della genesi politica di Enrico Berlinguer, non contestualizza in alcun modo la sua azione all’interno di un quadro internazionale egemonizzato dai blocchi contrapposti atlantico e sovietico. Il regista da’ per scontato tutta una serie di passaggi che invece non lo sono, visto che proprio la memoria storica è una qualità di cui difetta il popolo italiano. Non è un racconto sufficiente del capo dei comunisti italiani, perché ne mitizza alcuni aspetti e ne dimentica colpevolmente altri. (altro…)

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L’ora dei Diritti – Iniziativa circolo PD San Paolo Roma

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l'ora dei diritti - iniziativa pubblica

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Famiglie gay: lo spot della Coca Cola che rende Letta e Barilla molto piccoli

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Scritto per Huffingtonpost.it  – Pubblicato: 03/02/2014 19:47

Come può un militante di lungo corso dei diritti civili in Italia commuoversi davanti a una pubblicità della Coca Cola? Visionando lo spot della marca più famosa al mondo trasmessa in occasione del Super Bowl, l’evento sportivo più importante degli Stati Uniti. Enrico Letta va alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Sochi, a far da comparsa a un evento che glorificherà il regime liberticida, xenofobo e omofobo di Putin.

Il patron di Barilla dopo aver a freddo insultato alcuni mesi fa le persone omosessuali, fa retromarcia e promettere gesti riparatori mai pervenuti. L’unica concreta risposta alle montagne d’ipocrisia giunge dalla bevanda una volta più odiata dalla sinistra, che con un colpo indubbiamente di grande impatto commerciale, rende le nostre polemiche, assurde, stantie buone per un Paese consegnato all’immobilità. È inutile commentare per voi un video di un minuto, godetevelo e pensate che Hillary Clinton (probabile futura candidata alle presidenziali americane) l’ha lodato su Twitter.

“Includere una famiglia gay nel video “America the Beautiful” – ha dichiarato il presidente di GLAAD – non è solo un passo avanti per l’industria della pubblicità, ma è un riflesso della crescente maggioranza di americani che sostengono con orgoglio i loro amici LGBT, parenti e vicini di casa, come parti integranti della nostra società”. E com’è dato di sapere la multinazionale è intenzionata a usare il video anche in occasione delle Olimpiadi di Sochi, un modo chiaro, a differenza del nostro governo, di dire da che parte si sta.

 

via Famiglie gay: lo spot della Coca Cola che rende Letta e Barilla molto piccoli | Aurelio Mancuso.

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