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Coppie gay, il diritto alla vita familiare

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 No dalla Cassazione alla trascrizione delle nozze, ma apertura sulle unioni

È una sentenza che non ha precedenti e che ieri ha fatto esultare gli omosessuali d’Italia. È la numero 4184 della Cassazione, e dice: «La coppia omosessuale è titolare del diritto alla vita famigliare come qualsiasi altra coppia coniugata formata da marito e da moglie». Ma non solo. Valutando il ricorso di una coppia di omosessuali di Latina, la Suprema Corte ieri non si è limitata a enunciare un principio astratto, ma è entrata in un merito che adesso rischia di stravolgere la legislazione italiana a macchia di leopardo. continua

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Equality Italia: i gay hanno diritto a vita familiare come coppia, la cassazione sbugiarda tutti i reazionari d’Italia.

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Pur non potendo accettare la trascrizione del matrimonio contratto all’estero da una coppia di omosessuali, perché non ha effetti nel nostro ordinamento, la Corte di Cassazione smonta pezzo per pezzo tutte le posizioni portate avanti in questi anni da vari esponenti del centro destra e del centro sinistra italiani. La Corte afferma con chiarezza che la diversità di sesso per sposarsi non è più un requisito indispensabile, e che le coppie gay hanno “come i coniugi, il diritto ad una ”vita familiare” e ad esigere e a far valere per questo il diritto ad un ”trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” E la Cassazione, così come la Corte Costituzionale invita il Parlamento ad agire ed approvare una normativa sulle coppie gay. Si tratta di una sentenza importante e che smentisce tutte le stupidaggini giuridiche proposte da una classe politica ignorante e culturalmente più vicina ai regimi islamici che alle democrazie mature europee.

Aurelio Mancuso Presidente Equality Italia

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Equality Italia: giu’ le mani dalla Divina Commedia

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 “L’unico commento che si puo’ fare, prima di mettersi a ridere, e’ giu’ le mani dalla Divina Commedia”. A reagire cosi’ alle affermazione dell’associazione ‘Gherush92′, secondo la quale la Divina Commedia andrebbe eliminata dai programmi scolastici o, quanto meno, letta con le dovute accortezze, contenendo stereotipi, luoghi comuni, contenuti e frasi offensive, razziste, islamofobiche e antisemite, e’ Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete trasversale italiana per i Diritti Civili che si batte appunto contro razzismo, omofobia, antisemitismo e discriminazioni in generale. “E un’opera magna riconosciuta dal mondo, e’ figlia del suo tempo come lo era Dante. Prendersela con la Divina Commedia e’ come prendersela con la Bibbia. E poi nella nostra scuola, anche se messa un po’ male, la si studia con una forte storicizzazione, a tutto merito dei professori”, aggiunge Mancuso. “Bisognerebbe piuttosto scagliarsi contro gli scrittori, i giornalisti che oggi sono dichiaratamente razzisti, omofobi, islamofobi. Mi piacerebbe che questi campioni del modernismo, del politically correct, analizzassero tutti i tomi che in questi ultimi anni sono stati scritti con chiari intenti razzisti, discriminatori”, conclude Mancuso. (Spe/Col/Adnkronos)

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Equality Italia: necessario un nuovo matrimonio per tutti

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Quello che per la politica italiana è incomprensibile nel resto delle democrazie mature è dibattuto da decenni sia tra i progressisti e sia tra i conservatori. Il modello del matrimonio civile, mutuato dalla tradizione religiosa, è profondamente cambiato. Se per le gerarchie religiose, specie quelle cattoliche, il matrimonio è indissolubile, e prevedeva un tempo, la figura del marito come superiore a quella della moglie, per le leggi statali, così come si sono modificate negli anni, il matrimonio è un contratto non indissolubile e di cui è regolata la risoluzione. In Italia a causa di una visione ideologica ipocrita, quando si parla di matrimonio si evoca nei fatti quello cattolico, mentre nella realtà quello che è ormai sta diventando predominante (al nord è già maggioritario) è il matrimonio civile. Purtroppo nel nostro Paese siamo in forte ritardo rispetto all’adeguamento di questo contratto, che oggi è vetusto e confuso. Per questo la discussione dovrebbe incentrarsi non sul matrimonio gay, ma sulla riforma dell’istituto matrimoniale, sul divorzio breve (di cui timidamente è stato avviato l’iter parlamentare), sul diritto di famiglia, sulle tutele dei minori. Anche una legge intermedia, che riconoscesse diritti e doveri alle coppie gay, (che in Italia sarebbe comunque un primo importante passo) non risolverebbe due questioni fondamentali: la riforma generale dei contratti matrimoniali, il riconoscimento dell’uguaglianza formale e sostanziale. Di questo dovrebbero discutere destra e sinistra, cattolici e laici, abbandonando l’uso strumentale del tema matrimonio gay, per combattere battaglie demagogiche di cui la società concreta non avverte la necessità.

Aurelio Mancuso – presidente Equality Italia

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Equality Italia: Alfano anche la destra europea riconosce i diritti civili

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La presa di posizione di oggi del segretario Angelino Alfano, che descrive l’alleanza PD, SEL, IDV, come una non moderna sinistra europea, che rischia di attaccare i valori che la destra italiana difende, è un preoccupante sintomo che la lunga campagna elettorale per le politiche è iniziata e che sui temi dei diritti civili ancora una volta si vogliono produrre divisioni inesistenti a livello europeo. Le forze conservatrici che governano la gran parte dei Paesi dell’Unione Europea, non hanno modificato le leggi sulle unioni civili, Pacs, matrimoni, approvate dai precedenti governi socialisti, anzi in alcuni casi ne hanno ampliato gli effetti e, come si appresta Cameron in Gran Bretagna, addirittura ne propongono nuove più avanzate. Tanti esponenti del PDL si sono da tempo pronunciati a favore di una legislazione che riconosca i diritti e doveri delle coppie gay e come confermano tutte le ricerche, le leggi di tutela ampliano il benessere, l’armonia, la volontà di assumersi responsabilità in tutta la società. Facciamo appello al Segretario del PDL affinché si apra a un confronto serio e sereno su un tema, che non è di destra o di sinistra, ma attiene alla tutela e promozione dei diritti umani di milioni di cittadini italiani.

Aurelio Mancuso presidente Equality Italia

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