di Aurelio Mancuso
L’Assemblea nazionale del Pd di ieri ha sostanzialmente aumentato la confusione interna al partito che dovrebbe governare il cambiamento di questo Paese. Sul tema dei diritti civili, attenzione non solamente sulle coppie gay, è stato approvato un documento, che come ho scritto giorni fa su questo giornale, riportava ai tempi dell’apartheid: ci sono diritti inviolabili e superiori e altri invece che riguardano le differenze, in particolare gli omosessuali, che sono inferiori. Da alcuni giorni l’area della sinistra bersaniana, insieme all’area Marino, con l’aiuto di Giovani Democratici, civatiani, renziani, fino a giungere ad alcuni esponenti del gruppo veltroniano, ha costruito un contributo integrativo che precisando meglio su alcuni temi, tra cui testamento biologico, ricerca scientifica, diritti delle donne, sul tema del riconoscimento delle coppie gay scriveva “In tanti Paesi a cui ci sentiamo legati – dalla Francia agli Stati Uniti – si sono riconosciuti o ci si avvia a riconoscere i matrimoni e le adozioni per le coppie gay. Molti tra di noi possono essere d’accordo, altri possono non esserlo, ma il fatto stesso che altrove si legiferi in quel senso dovrebbe annullare il tabù delle parole. (altro…)
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