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L’arcipelago lgbt deve uscire dal vittimismo – settimanale gli Altri

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bandiera rainbowForastico a qualsiasi moda rottamatrice che sta trasformando il dibattito pubblico in una sorta di gioco circense dell’antica Roma, e rammentando che il movimento lgbt italiano è l’unico che dai primi anni ’70, con alterne fortune, atti eroici, diffuso ostracismo da parte della classe politica, durissima opposizione della chiesa cattolica, è giunto fino a noi con una forza sociale molto importante, voglio spiegare perché a mio avviso, va completamente riorganizzato. Più che un movimento, l’arcipelago lgbt, è una rete plurale e territorialmente presente anche in piccole realtà e, dalla metà degli anni ’90 ha fatto un gran salto di irrobustimento e capacità di prendere la parola sui mass media. Analisi liquidatorie e poco informate (purtroppo anche nella collettività lgbt la memoria è labile) dipingono i due ultimi decenni come una lunga sequela di sconfitte. Invece l’esplosione della visibilità lgbt, con il World Pride del 2000 (che provocò molte polemiche interne al movimento) ma che Imma Battaglia seppe trasformare nella più grande risposta laica e libertaria alle interdizioni vaticane che non volevano alcuna manifestazione nella Capitale nell’anno del Giubileo, ha vinto nella società, espresso negli anni successivi una vivacità aggregativa e culturale molto importante. (altro…)

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Al via il Pride dei diritti civili a fianco dei terremotati e per l’Italia futura – Gli Altri

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Ed ecco il Pride nazionale di Bologna, che dopo mesi di preparazione, iniziative e dibattiti, inevitabilmente è segnato dal dramma che si è abbattuto in una porzione importante dell’Emilia. Sarà, quindi, il Pride dei diritti civili, con i punti fermi della piattaforma rivendicativa che vanno dal matrimonio gay alla tutela dei bambini delle famiglie arcobaleno, passando dal contrasto dell’omotransfobia alla richiesta di poter dichiarare il proprio sesso di elezione senza dover subire interventi chirurgi demolitivi e/o ricostruttivi. (altro…)

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Sogni per il 2012: mi piacerebbe un bel Pride a l’Aquila

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Inizio oggi una serie di articoli in previsione del 2012, e il primo lo dedico a l’Aquila, città martorizzata dal terremoto, che sembra dimenticata da tutte e da tutti. Una città dove il diritto a una ricostruzione che non è solo abitativa, sembra ancora negato; un luogo fantasma hanno detto alcuni giornalisti, che hanno tentato di riportare l’attenzione su una terra, una popolazione, una storia millenaria, che è oggi sospesa tra volontà di ricominciare e la paralisi determinata dalla scarsità di fondi, dalla burocrazia, da una certa indifferenza della politica. (altro…)

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