0

Vietare il presepe alimenta il razzismo

-

Il presepe non basta, ma nasconderlo è una cosa sbagliata – Il Garantista 7 dicembre 2014

presepe1di Aurelio Mancuso

Alcuni episodi di rinuncia di allestire addobbi natalizi si erano già registrati in scuole dell’infanzia ed elementari italiani, legati alla ragione di non urtare la sensibilità dei bambini e genitori di altre fedi. A Bergamo, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo De Amicis ha pensato bene, e non è il primo anno, che trovandosi a gestire una scuola con il 30 per cento di stranieri (in alcune classi sono oltre il 50%) che bisognasse sottrarre e non condividere e ampliare. La neutralizzazione delle identità e delle tradizioni è una forma di razzismo culturale che purtroppo in alcuni casi è stato anche sposato da diversi intellettuali di sinistra, in Italia, per non parlare della Francia e in altri Stati. La risposta indignata di molti genitori italiani è stata prontamente sfruttata dal leghista Matteo Salvini, che dei sentimenti religiosi cristiani non è un verace sostenitore, ma che ha fiutato l’aria di un’immedesimazione tra la sottrazione del festeggiamento natalizio e il suo slogan “prima di tutto gli italiani”. Così due negazioni del possibile incontro e conoscenza delle esperienze tra popoli e culture, s’incontrano e creano a conflitti che sono inesistenti. Son certo che alcun genitore (così com’è avvenuto in passato) musulmano, o ebreo, o agnostico abbia pressato il preside bergamasco affinché la sacra famiglia, il bue e l’asinello, la capanna impreziosita all’aurea cometa, fossero immagini evitate alla sensibilità dei propri figli. (altro…)

Share
0

Equality Italia: giu’ le mani dalla Divina Commedia

-

 “L’unico commento che si puo’ fare, prima di mettersi a ridere, e’ giu’ le mani dalla Divina Commedia”. A reagire cosi’ alle affermazione dell’associazione ‘Gherush92′, secondo la quale la Divina Commedia andrebbe eliminata dai programmi scolastici o, quanto meno, letta con le dovute accortezze, contenendo stereotipi, luoghi comuni, contenuti e frasi offensive, razziste, islamofobiche e antisemite, e’ Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete trasversale italiana per i Diritti Civili che si batte appunto contro razzismo, omofobia, antisemitismo e discriminazioni in generale. “E un’opera magna riconosciuta dal mondo, e’ figlia del suo tempo come lo era Dante. Prendersela con la Divina Commedia e’ come prendersela con la Bibbia. E poi nella nostra scuola, anche se messa un po’ male, la si studia con una forte storicizzazione, a tutto merito dei professori”, aggiunge Mancuso. “Bisognerebbe piuttosto scagliarsi contro gli scrittori, i giornalisti che oggi sono dichiaratamente razzisti, omofobi, islamofobi. Mi piacerebbe che questi campioni del modernismo, del politically correct, analizzassero tutti i tomi che in questi ultimi anni sono stati scritti con chiari intenti razzisti, discriminatori”, conclude Mancuso. (Spe/Col/Adnkronos)

Share
0

“Il PD non deve tacere sui diritti civili” – articolo su l’Unità di Aurelio Mancuso

-

Tra le tante crisi che stiamo vivendo, sicuramente, ce n’è una che dalla classe dirigente italiana non è considerata degna di attenzione, e che invece contribuisce all’attuale fase di enorme difficoltà. Si tratta della scomparsa dal dibattito pubblico dei diritti civili e delle libertà individuali. In Italia le sinistre politiche, intellettuali e sociali non ritengono questo tema decisivo per il cambiamento, anzi come sappiamo, si giudica fastidioso, fonte di divisione da rimandare a tempi migliori (che non arrivano mai). Nel PD, è stata istituita molti mesi fa una commissione ad hoc presieduta da Rosy Bindi e nulla trapela sulla discussione in atto e i tempi per l’elaborazione di una proposta.  (altro…)

Share
0

Preoccupati per deleghe a Riccardi su famiglia e antidiscriminazione

-

“Con alcune tensioni tenute debitamente nascoste all’opinione pubblica, le deleghe sulla famiglia e di contrasto alle discriminazioni sono state affidate ad Andrea Riccardi, ministro per l’integrazione e la cooperazione internazionale, invece che attribuirle al ministero che, coerentemente con la delega principale del Welfare, avrebbe dovuto gestirle. Ci preoccupa questa scelta da parte del presidente Mario Monti, perché è evidente a volontà di affidare, a un cattolico ossequioso  alle posizioni più retrive della gerarchia vaticana, due questioni importantissime che hanno invece bisogno di una visione concretamente laica e rispettosa delle differenze presenti nella società. (altro…)

Share
0

L’Italia (e il cinema) salvati dai migranti

-

Settimanale gli Altri venerdì 16 settembre 2011

Aurelio Mancuso

Se di un colpo i quattro milioni e mezzo di stranieri regolari e i circa settecentomila senza permesso di soggiorno sparissero dal nostro Paese cosa accadrebbe? Se lo domanda, “Cose dell’altro mondo” film di Francesco Patierno presentato fuori concorso al Festival di Venezia. Un’intuizione straordinaria perché immediatamente fa comprendere che il disastro sociale sarebbe assicurato. Per esempio, partendo dall’esercito delle cosiddette “badanti” o anche collaboratrici domestiche si raggiunge comodamente la cifra di due milioni di addette, tra cui quasi la metà in nero. continua a leggere

Share