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Ministri e giornalisti, arroganti e incendiari.Per fortuna c’è la Cgil…

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E’ davvero curioso che commentatori e ministri sollecitino in queste ore la Cgil, e nella fattispecie la sua energica Segretaria Generale Susanna Camusso, a moderare i toni delle critiche rispetto alla proposta di mettere mano all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. In particolare sia ieri sera a Porta a Porta con un commento a un servizio sul tema, e oggi su il Corriere della Sera, Antonio Polito, acuto commentatore e in genere equilibrato osservatore con robusta memoria storica, invita a non ritornare al passato, quello dello scontro ideologico. Nel servizio di Porta a Porta l’accostamento (involontario?) alle critiche mosse dal più grande e rappresentativo sindacato italiano, con la possibilità (altro…)

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Adozioni gay: l’Europa batte due colpi – il Manifesto

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Aurelio Mancuso

In un sol giorno l’Europa ci fa sentire sempre più piccoli e inadeguati. Con una sentenza che muta ulteriormente la legge sulle unioni civili riservate ai gay in vigore dal 2001, la Corte Costituzionale tedesca ha deciso sul caso di una coppia nella quale uno dei due partner aveva adottato un bambino, e l’altro voleva poter a sua volta diventarne genitore adottivo. Grazie alla sentenza di ieri, sarà possibile l’adozione successiva, non prevista nell’attuale testo, mancanza ritenuta dai giudici costituzionali tedeschi come una lesione delle pari opportunità. La norma sarà operativa dal giugno 2014. Non meno dirompente la decisione, assunta sempre ieri, dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo (la cui giurisdizione è riconosciuta da 46 paesi del Consiglio d’Europa) per la quale è discriminatorio vietare l’adozione di bambini alle coppie omosessuali se i piccoli sono figli di uno dei due partner della coppia.  Il caso riguarda due donne austriache, che convivono da anni e il figlio che una di loro ha avuto da un uomo con cui non era sposata. Dopo aver concluso un accordo di adozione con il padre nel 2005 al fine di creare un legame legale tra il minore e la compagna della madre, le due donne si sono però viste respingere l’intesa da un tribunale locale. (altro…)

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Pride: una festa e una battaglia, ma senza liturgie – settimanale gli Altri

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matrimonio-gay

di Aurelio Mancuso

Inesorabile come l’8 marzo, meno impegnativa del 1 maggio, destabilizzante come le feste di papà e mammà, è giunta la stagione dei Pride. Il 28 giugno 1969 un manipolo di travestite e transessuali diede del filo da torcere alla polizia allo Stonewall Inn sulla 53° Christopher Street di New York, che per l’ennesima volta irrompeva nei locali gay. Nessun omosessuale in giacca e cravatta era presente, alcuna scintilla di rivendicazione politica classica ha provocato l’ira delle frequentatrici e frequentatori di quel bar, solo la stanchezza e l’umiliazione hanno armato queste persone dei loro tacchi volati contro gli agenti armati di bastoni e disgusto nei confronti dei “pervertiti”. E lo sfoggio di rossetti, tacchi, vestiti colorati sono l’anima stessa dei Pride, della nostra Liberazione che da quel piccolo locale si espansa in quarantaquattro anni e ha travolto prima l’Occidente e ora tutto il mondo, i pregiudizi plurimillenari. In soli quattro decenni la gran parte degli stati degli USA hanno leggi sul matrimonio egualitario o sulle unioni civili, così come il Canada, alcuni paesi dell’America Latina, la gran parte dell’Unione Europea, e così via. (altro…)

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Gay: polemiche sulle parole di De Rita (CENSIS) sui matrimoni omosessuali

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E’ polemica sulle parole del presidente del Censis, Giuseppe De Rita, sui matrimoni gay. Aurelio Mancuso presidente di Equality Italia, rileva: se De Rita “ha bisogno di sapere se l’istituto matrimoniale possa essere esteso anche alle coppie gay in quanto queste devono dimostrare di essere stabili, poteva informarsi meglio, farsi un giro per le citta’ italiane, scoprendo cosi’ che da decenni esistono coppie gay conviventi, quindi, la stabilita’ e’ ampiamente dimostrata. L’obiezione di De Rita, e’ comunque strumentale perche’ stando a questo metodo tantissime coppie etero, continua

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Aurelio Mancuso (Equality Italia) contro Vauro: “Su Fiorito una vignetta ignobile, fa schifo”

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“E’ una vignetta che fa schifo, semplicemente ignobile”. Questo il commento di Aurelio Mancuso, attivista per i diritti LGBT e presidente di Equality Italia, alla vignetta disegnata da Vauro e pubblicata oggi su Il Fatto Quotidiano. Lo schizzo rappresenta Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl nel Lazio, nel panni del carcerato. Con lui in cella altri due carcerati, che lo guardano con fare minaccioso. “Ebbravo Batman… Adesso però ce fai Wonder Woman”.

“E’ una vignetta che non fa ridere per niente”, commenta Mancuso. “Mette insieme, con pessimo gusto, due questioni assai delicate: la violenza sessuale dentro le carceri e la condizione degli omosessuali e dei transessuali dentro le carceri”.

Per Mancuso, il disegno di Vauro è “ignobile” perché prende in giro le persone “per una condizione non scelta da loro”. “In questo Paese, a differenza di altri paesi più civili, i detenuti non hanno diritto alla sessualità”, commenta il fondatore di Equality ed ex presidente nazionale di Arcigay. “Non ci sono le cosiddette stanze dell’amore e i carcerati non hanno diritto a trascorrere momenti di intimità con le persone amate”. Per Mancuso, questo è già di per sé un buon motivo per non ironizzare sulla vita sessuale dei detenuti, visto che gli è di fatto privato l’amore.  (altro…)

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